"C'è bisogno di ricaricarsi, di staccare la spina per poi riniziare più motivati di prima..."
Sono spesso queste le parole che mi sento dire ogni qualvolta riferisco alle persone le date in cui farà chiusura estiva lo studio.. Beh, in effetti non mi piace molto parlare, anzi mi limito molto ad ascoltare, e chi è venuto ad onorarmi allo studio lo sa bene... un buon fotografo deve imparare a non esser protagonista, non deve far parte del libro, ma deve comporre il libro, e talvolta per far si che ciò accada deve mettersi lì da parte e saper ascoltare... Ho ascoltato le vostre idee riguardo le vacanze, le ferie, le pause, la voglia di staccare la spina... Ma vedete, per noi fotografi, o almeno per chi vive la fotografia come forma espressive alle proprie emozioni, tutta questa necessità di andare in ferie non c è... Sarebbe come chiedere ad un Poeta di non scrivere, ad un Pittore di non disegnare, ad un Musicista di non comporre...certe cose non si possono fermare.. Quindi, andare in ferie, da ciò che prima che un lavoro, rappresenta una gran passione, risulta alla fine esser più un "esilio" che una pausa... Il fotografo non va mai in vacanza, il fotografo si mette in discussione, si blocca artisticamente perché non dedica del tempo a se stesso, alla propria crescita umana, perchè si nega al confronto col prossimo, perchè non legge, perchè non si aggiorna, perchè non nutre la propria anima, ma non va mai in vacanza, e se ne sente il bisogno vuol dire che qualcosa non va...
Tante volte e mai come in questo periodo, a seguito di un anno fatto non solo di gioie e soddisfazioni ma anche di profonde difficoltà maturate da cambi repentini di gestione, consegne slittate etc etc, la fotografia assieme alla famiglia e l'amore è stata la mia amica, la mia compagna di viaggio. Senti un bisogno quasi fisico di scattare perché è nello scatto che si riversa, almeno per me, tutto quello che respiri dalla vita di ogni giorno. Paure, gioie, dolori, speranze. Cosa vuol dire quindi per un Fotografo andare in vacanza? Forse non rispondere alle chiamate dei clienti, non fare preventivi, non scrivere email, non preparare fatture, evitare di andare in banca a supplicare il direttore ma questa è la parte del ‘Segretario’ che molti di noi Fotografi siamo costretti a fare, ma niente ha che vedere con la Fotografia. No, il Fotografo non va in vacanza anzi! Forse ci manda il suo ‘Segretario’ ma, se può permetterselo, lui si attiva per trovare qualcosa da fotografare, un progetto da raccontare, una storia da narrare, un paese da vedere, un popolo da scrivere.
Facciamo un lavoro apparentemente stupendo, ma credetemi, purtroppo non tutto si limita a quel fantastico "CLICK"... Fatture, scadenze, richieste, mail, spedizioni, rapporti coi fornitori, pagamenti, lavori al computer, stampe, ristampe, rapporti coi clienti... purtroppo ciò che accumula stress e tensioni spesso è tutto ciò.. E giunti a fine anno commerciale non sempre si respira una piacevole aria nei nostri studi, ma quando ci troviamo di fronte ad una storia da raccontare, tutti i problemi inerenti la parte amministrativa e burocratica vengono messi da parte...
Quindi si, andiamo in ferie, andiamo in ferie da tutto ciò e lo studio rimarrà chiuso dal 8 agosto sino al 30 agosto, con la possibilità in questi giorni di aprire uno, due giorni, per qualche appuntamento con fornitori e clienti tra il 21 ed il 22 Agosto.. noi amiamo semplicemente definirla FUGA DALLA BUROCRAZIA..
Cercheremo di ricaricare i nostri sensi, le nostre percezioni, i nostri canali emotivi visitando posti nuovi, andando alla ricerca di nuovi popoli e nuove storie da raccontare sempre accompagnati dalla nostra amica di viaggio fidata: la macchina fotografica... Nella borsa a zaino c è posto per lei, una bottiglietta d'acqua ed un'incondizionata “curiosità”: nessuna guida, nessuna cartina, nulla che possa anche solo minimamente condizionare il nostro modo di vedere quel posto...
La mia creatività nasce dall’incontro tra il mio essere e il mondo che mi circonda, dalle piccole e grandi esperienze che ho fatto e che farò nella mia vita. Ecco perché è così importante ogni tanto, soprattutto in periodi intensi come questo, prendermi un giorno o più giorni per me. Momenti in cui poter staccare la testa dalle incombenze quotidiane e potermi solo concentrare sui miei sensi. Imparare a guardare in modo ancora diverso, respirare ad occhi chiusi il profumo del mare o lo smog di una grande città, toccare il tronco di un albero o una ringhiera fredda, mangiare cibi diversi sperimentando nuovi sapori, imparare ad amplificare ancora di più il mio senso senso, la sensibilità.
Dopo un anno di profondi cambiamenti, di nuove conoscenze e di addii, auguriamo a tutti voi delle buone vacanze: ricche di emozioni e momenti piacevoli da trascorrere con i vostri affetti più cari...
Rimarremo comunque attivi per quelli che sono i nostri canali di comunicazione tramite Facebook, tramite Mail,Skype, ed anche se con un po' di lentezza nel rispondervi, ma cercheremo di tanto in tanto di trovare una connessione Wi-Fi da cui poterci collegare ed esservi sempre di supporto non appena ce ne capiterà l'occasione!
Vi lascio con un pensiero che ho trovato in un blog ed ho imparato a far mio ogni volta che mi trovo in procinto di viaggiare:
"Credo che ognuno abbia alcuni pezzi di sé sparsi in giro per il mondo. Solo che non lo sa. Ecco perché, a volte, quando ci troviamo in un luogo dove non siamo mai stati prima, ci sentiamo così a nostro agio da avere la sensazione di appartenere a quel posto. Come se, in fondo, fossimo sempre stati lì. E’ così, semplicemente: quello è “uno dei nostri luoghi”. Una delle parti di noi che stavamo cercando. Per questo dobbiamo viaggiare. Per recuperare più pezzi possibili, per “ricostruirci”. Conoscere altri posti, altre tradizioni, altri cieli, altre albe, altri tramonti, altre città, altre vite. Conoscerli. Per riconoscerci. ..........................................................................................................… Voglio fare un viaggio. Un viaggio, non un vacanza. Le vacanze si fanno per abbronzarsi; e per riposarsi, una volta l’anno, dalla stanchezza di sopravvivere in giorni sempre uguali. Chi viaggia, invece, non ha bisogno di vacanze. Perché respira giorni sempre nuovi. Chi viaggia, s’arricchisce ogni giorno di quello che vede, che conosce, che sente. Chi viaggia, s’interessa di tutto. E si stanca, sì: ma d’entusiasmo. Per chi viaggia non è fondamentale la destinazione: il vero viaggiatore s’innamora già del percorso. E allora “viaggiare” è un modo di vivere. Forse il migliore. Voglio fare un viaggio lungo un anno. O magari, tutta una vita: un viaggio nel viaggio. Mi basterebbe un viaggio di ventiquattrore. Ogni giorno. Ti va di partire con me?"
BUON VIAGGIO A TUTTI VOI.... -Alfredo Filosa for PHOTOWEDDINGSTUDIO
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